Wednesday, July 05, 2006

Lettera a Sergio Romano

ARCHIVIO - Chiarissimo Prof. Sergio Romano, il Signor Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi con il suo in­stancabile viaggio nella memoria storica è per la mia giovane generazione un momento d’incomparabile educazione morale e civile.Quella educazione così cara a Giuseppe Mazzini che il Signor Presidente con il Suo esempio mi aiuta a ricordare: “La patria non è un territorio; il terri­torio non è che la base. La patria vera è l’idea che sorge su quello; è il pen­siero d’amore, il senso di comunione che stringe in uno tutti i figli di quel ter­ritorio”. Un idem sentire che attraverso l’articolo di Oriana Fallaci sugli attac­chi terroristici dell’undici settembre, quello da Lei scritto sul Corriere di do­menica sette ottobre, e dalle lettere che la redazione ha ricevuto, ne danno piena ed importante espressione.Giuseppe Mazzini diceva che: “L’umanità è come un corpo, di cui le na­zioni sono le membra: ogni nazione trova nell’idea di patria l’espressione dei suoi valori che come tali, devono accordarsi con i fini e gli interessi di tutta l’umanità”. In nome di quei principi universali che sono: il rispetto della vita e della persona umana, della pacifica convivenza dei popoli, delle culture e delle fedi, si deve scorgere e riconoscere nella nostra bandiera le ragioni, come afferma il nostro Presidente della Repubblica, che: “Devono indurci a lottare per la libertà, la democrazia e la giustizia.Io spero vivamente che dalle “istituzioni di alta cultura”, come recita la nostra Carta Costituzionale, s’inizi ad esporre in modo dignitoso e rispettoso il nostro Tricolore. Ricordando ai Magnifici Rettori quello che afferma il no­stro Presidente della Repubblica: “Libertà significa condividere valori co­muni, istituzioni comuni, avere consapevolezza insieme dei propri diritti e dei propri doveri verso gli altri e verso la “res publica”; devono rammentare che il nostro Tri­colore non è: “Un drappo stinto e sporco che hanno appeso a un asta per obbedire ad una disposizione ministeriale o per compiacere un vecchio e pa­terno Presidente della Repubblica”, come Lei scrive, ma esso è una realtà che appartiene a tutti noi, ed in quanto tale è vita, perché in quella stoffa pulsa ancora il cuore di chi con la propria esistenza terrena ci ha consegnato la libertà che c’impegna, quest’ultima, ad affermare in Europa e nel Mondo i diritti dell’uomo.La ringrazio ancora per l’articolo che ha scritto sul Corriere della Sera.
Copyright © 2001 by Aljosha Pasquali

0 Comments:

Post a Comment

<< Home