Monday, July 31, 2006

Diritto d'informazione

Fare informazione significa redigere una notizia per rendere di pubblico dominio un evento, un atto, un episodio, fare il parlamentare significa assumesi le proprie responsabilità sulle decisioni prese durante il proprio mandato. Di seguito riporterò senza commenti i nomi dei parlamentari che hanno votato a favore dell’indulto:
Democrazia Socialista Barani, Catone, De Luca Francesco, Del Bue, Nardi.
Forza Italia Adornato, Alfano Angelino, Alfano Gioacchino, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Berlusconi, Bernardo, Berruti, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Bonaiuti, Bondi, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Casero, Ceccacci, Ceroni, Cesaro, Cicchitto, Cicu, Colucci, Conte Gianfranco, Costa, Craxi, Crimi, Dell’elce, Della Vedova, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Fini Giuseppe, Fitto, Floresta, Fontana Gregorio, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germana’, Giacomoni, Giro, Giudice, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Napoli Osvaldo, Palmieri, Palumbo, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Pepe Mario, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Rivolta, Rossi Luciano, Russo Paolo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D’alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Ugge’, Valducci, Valentini, Verdini, Verro, Vitali, Vito Alfredo, Vito Elio, Zanetta, Zorzato.
Italia Dei ValoriRossi Gasparrini.
La Rosa Nel Pugno Antinucci, Beltrandi, Bonino, Boselli, Buemi, Buglio, Capezzone, Crema, D’elia, Di Gioia, Mancini, Mellano, Piazza Angelo, Poretti, Schietroma, Turci, Turco, Villetti.
MistoBrugger, Neri, Nucara, Oliva, Rao, Reina, Widmann, Zeller.
Rifondazione Comunista Acerbo, Burgio, Cannavo’, Cardano, Caruso, Cogodi, De Cristofaro, De Simone, Deiana, Dioguardi, Duranti, Falomi, Farina Daniele, Ferrara, Folena, Forgione, Frias, Giordano, Guadagno, Iacomino, Khalil, Locatelli, Lombardi, Mantovani, Mascia, Migliore, Mungo, Olivieri, Pegolo, Perugia, Provera, Ricci Andrea, Ricci Mario, Rocchi, Russo Franco, Siniscalchi, Smeriglio, Sperandio, Zipponi.
Udc Adolfo, Alfano Ciro, Barbieri, Bosi, Capitanio Santolini, Casini, Cesa, Ciocchetti, Compagnon, Conti Riccardo, D’agro’, D’alia, Delfino, Dionisi, Drago, Forlani, Formisano, Galati, Galletti, Giovanardi, Greco, Lucchese, Marcazzan, Martinello, Mazzoni, Mele, Mereu, Peretti, Romano, Ronconi, Ruvolo, Tabacci, Tassone, Tucci, Vietti, Volonte’, Zinzi.
Udeur Adenti, Affronti, Capotosti, Cioffi, D’elpidio, Fabris, Giuditta, Li Causi, Morrone, Picano, Pisacane, Satta.
Ulivo Albonetti, Allam, Amato, Amendola, Amici, Attili, Aurisicchio, Bandoli, Baratella, Barbi, Bellanova, Benvenuto, Benzoni, Bersani, Betta, Bianchi, Bianco, Bimbi, Bindi, Bocci, Boffa, Bordo, Brandolini, Bressa, Bucchino, Buffo, Burchiellaro, Burtone, Caldarola, Calgaro, Capodicasa, Carbonella, Cardinale, Carta, Castagnetti, Ceccuzzi, Cesario, Chianale, Chiaromonte, Chicchi, Chiti, Cialente, Codurelli, Colasio, Cordoni, Cosentino Lionello, Crisafulli, Crisci, Cuperlo, D’alema, D’antona, D’antoni, Damiano, Dato, De Biasi, De Brasi, De Castro, De Piccoli, Delbono, Di Girolamo, Di Salvo, Duilio, Fadda, Farina Gianni, Farinone, Fasciani, Fassino, Fedi, Ferrari, Fiano, Filippeschi, Fincato, Fiorio, Fioroni, Fistarol, Fluvi, Fogliardi, Fontana Cinzia, Franceschini, Franci, Froner, Fumagalli, Galeazzi, Gambescia, Garofani, Gentili, Gentiloni, Ghizzoni, Giachetti, Giacomelli, Giovanelli, Giulietti, Gozi, Grassi, Grillini, Iannuzzi, Incostante, Intrieri, Lanzillotta, Laratta, Leddi Maiola, Lenzi, Leoni, Letta, Levi, Lomaglio, Longhi, Lovelli, Luca’, Lulli, Luongo, Lusetti, Maderloni, Mantini, Maran, Marantelli, Marcenaro, Marchi, Mariani, Marino, Marone, Martella, Mattarella, Melandri, Merlo Giorgio, Merloni, Meta, Migliavacca, Miglioli, Milana, Minniti, Misiani, Monaco, Morri, Mosella, Motta, Musi, Mussi, Naccarato, Nannicini, Narducci, Nicchi, Oliverio, Orlando Andrea, Ottone, Papini, Parisi, Pedulli, Pertoldi, Pettinari, Pinotti, Piro, Piscitello, Pollastrini, Prodi, Quartiani, Ranieri, Realacci, Rigoni, Rossi Nicola, Rotondo, Ruggeri, Rugghia, Rusconi, Ruta, Rutelli, Samperi, Sanga, Sanna, Santagata, Sasso, Schirru, Scotto, Sereni, Servodio, Sircana, Soro, Spini, Sposetti, Squeglia, Stramaccioni, Strizzolo, Suppa, Tanoni, Tenaglia, Testa, Tolotti, Tomaselli, Trupia, Vannucci, Velo, Ventura, Verini, Vichi, Vico, Villari, Viola, Violante, Visco, Volpini, Zaccaria, Zanotti, Zucchi, Zunino.
Verdi Balducci, Boato, Boco, Bonelli, Cassola, Cento, De Zulueta, Francescato, Fundaro’, Lion, Pecoraro Scanio, Pellegrino, Piazza Camillo, Poletti, Trepiccione, Zanella.

Sunday, July 30, 2006

Shorts vs. minigonna

Madame Coco Chanel disse, con ottimistica eleganza, che le gambe delle donne non invecchiano mai; è ovvio a tutti noi che non è, nella realtà quotidiana, proprio così. In queste giornate estive dove il caldo e l’afa sta attraversando senza tregua l’intera penisola, e dove la siccità ormai tocca livelli mai raggiunti negli ultimi 30 anni, tanto da preoccupare la Coldiretti che stima in centinaia di milioni di euro i danni gravanti sulle campagne italiane, nelle città e nelle località balneari impazza un capo d’abbigliamento femminile che mai come ora aveva trovato così ampio seguito: gli shorts. Sdoganati dalle donne più in vista nelle reti televisive e nei giornali: Gisele Bundchen, Naomi Campbell, Kate Moss, Jessica Simpson, Charlize Theron, Fergie la grintosa cantante dei Black Eyed Peas, Lindsay Lohan, Gwyneth Paltrow, Gwen Stefani, Kate Bosworth e la pop star inglese Nicola Roberts tanto per citare qualche nome, e naturalmente sdoganati anche della presentazione dagli stilisti di moda in molte passerelle internazionali, si può proprio dire che gli shorts sono la moda di questa estate 2006. C’è chi li indossa un po’ sopra il ginocchio, chi a metà coscia, chi invece qualche dita sotto i glutei; l’imperativo però sembra solo essere: «La cosa importante è indossarli!» . Sì, perché un capo d’abbigliamento che sembrerebbe più per il tempo libero che per i ricevimenti mondani ed eleganti, è stato visto indossato in galà d’ogni genere. E’ da qualche anno, invece, che la minigonna ha festeggiato le sue quaranta candeline; era alla fine degli anni cinquanta quando la sarta inglese Mary Quant, tra l’imbarazzo dei cittadini e la disapprovazione dei benpensanti, ebbe il coraggio di dare i natali all’indumento che segnò un’epoca. Un periodo storico nel quale la donna iniziò a chiedere il giusto spazio, affermando il proprio diritto di essere. E allora la minigonna diventò per tutte le donne il simbolo di una emancipazione gridata a gran voce, una sfida alla società di quel tempo: l’uso delll’arma della femminilità per scardinare in modo non violento atteggiamenti ed ideali oramai anacronistici. Qualche anno prima ci aveva pensato Hugh Hefner che, sfidando l’America puritana del 1953, mandò alle stampe il primo numero del magazine Playboy. E non si può nemmeno dimenticare la regina delle pin-up Bettie Page che sempre negli stessi anni 50 incarnò la rivoluzione sessuale divenendo l’icona e la pioniera della libertà sessuale. Oggi la minigonna non rappresenta più quel forte veicolo ideale che un tempo aveva, ma è entrata a far parte della normale espressione della vita quotidiana di ogni donna. In quasi mezzo secolo gli stilisti si sono sbizzarriti nella creazione e nella loro personale interpretazione di questo minuto pezzo di stoffa, rigenerando così ogni volta l’oggetto simbolo della femminilità. A perer mio, modestissimo ma convinto, gli shorts esaltano solo delle belle gambe, quando queste ci sono, ma però non hanno nulla da dire. Gli short sembrano l’imitazione più corta dei bermuda maschili, la minigonna invece è la donna. No, no, questi pantaloncini corti non mi convincono, non avranno vita lunga, tra una o due estati ritorneranno mestamente tra le pareti domestiche; mentre la minigonna continuerà con la sua presenza trionfale a vestire la donna.
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Wednesday, July 26, 2006

Hotel & Hotel

Mentre negli scorsi giorni a Las Vegas si è tenuto il raduno per l’annuale Lifestyle Convention: incontro degli scambisti di tutto il mondo, in Italia la giustizia sportiva lavorava alla sentenza di appello sul processo al calcio. Ieri con mezz’ora di ritardo il Presidente della Corte Piero Sandulli ha letto l’attesa sentenza. E’ stata confermata la retrocessione in serie B della Juventus con 17 punti di penalizzazione, rimangono in serie A la Fiorentina e la Lazio con rispettivi 19 e 11 punti di penalizzazione, e sempre in serie A il Milan con -8 e con la possibilità di giocare i preliminari di Champions League. Ad Adriano Galliani 9 mesi di inibizione, a Franco Carraro l'ammenda di 80 mila euro con diffida per “illeciti straordinariamente gravi e diffusi”. Le coppie che invece si sono ritrovate nella città dello stato del Nevada, tra gli stimolanti seminari ed incontri tematici, non hanno perso tempo e qualche partecipante confessa di aver fatto sesso appena arrivato allo Stardust Hotel. Ieri all’Hotel Parco dei Principi a Roma invece veniva rivista la sentenza di primo grado della Caf che a sua volta aveva rivisto l’esito dell’inchiesta di Francesco Saverio Borrelli, ed ora c’è qualcuno che pensa di rivolgersi, magari per un ulteriore rivisitazione, al Tar, e magari, io suggerisco, questa volta come sede in un Hotel della bella Ceppaloni. «Una serie straordinariamente grave di illeciti, diffusi e ramificati che hanno coinvolto le principali istituzioni del calcio italiano, i loro vertici, organi di controllo, giustizia, club importanti, dirigenti sportivi e arbitri», erano queste le parole dell’appena insediato commissario straordinario dalla FIGC Guido Rossi; ma evidentemente prima delle dichiarazioni aveva dormito su un materasso poco confortevole di qualche Hotel della capitale. Evviva! Evviva! Possiamo tirare un sospiro di sollievo il calcio italiano era ed è pulito, lindo, immacolato e la condotta dei suoi inquilini era ed è onesta, moralmente corretta, leale e proba, tranne ovviamente per qualche co. co. co. del calcio ma estraneo al sistema, s’intende. Ora il calcio italiano può ritornare a svolgere quella sua missione pastorale. «È vero ci sarà anche una minoranza di farabutti ma qui succede che pagano i tifosi, col cuore e col portafoglio perché molti di loro sono anche azionisti delle squadre» quando ricordo queste parole pronunciate dal Ministro della Giustizia Clemente Mastella le lacrime mi scendono a rivoli dagli occhi e non posso che ringraziarlo. E allora propongo ai soli vincitori di questa vicenda e cioè i tifosi italiani, di raccogliere in colletta , come ringraziamento, gli 80 mila euro della sanzione inflitta all’ex Presidente della FIGC Franco Carraro. E’ finita! E’ finita! E’ finita! E’ finita! Il cielo è azzurro sopra Roma. Siamo campioni del Mondo!
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Monday, July 24, 2006

Indulto: atto politicamente scorretto?

In una intervista rilasciata a La Stampa l’ex magistrato Gerardo D’Ambrosio, oggi senatore dei Democratici di Sinistra, sottolinea con fermezza la sua posizione nettamente contraria verso il provvedimento d’indulto che da molto tempo anima il dibattito parlamentare italiano. Non usa giri di parole l’ex Procuratore capo della Procura della Repubblica di Milano: «Sapete quanti? Secondo i miei calcoli, almeno centomila sentenze verranno cancellate: 35 mila dovrebbero essere i detenuti che sono in cella con condanna definitiva fino a tre anni, altri 70 mila hanno la sentenza sospesa in attesa di decisioni del tribunale di sorveglianza». E continua nella risposta al giornalista Francesco Grignetti: «Più c’è da considerare che molti, cancellati tre anni di pena, scenderanno sotto la soglia che li farà ammettere alle pene alternative: tanti altri che usciranno di carcere. Insomma sarà un bel colpo di spugna sulle sentenze, non c’è che dire. Si vanifica un gran lavoro della magistratura». E allora D’Ambrosio vede in altri interventi di natura strutturale il miglior modo per portare una possibile soluzione ai problemi della giustizia: «Ho appena presentato una proposta di legge per abrogare gli articoli della Bossi-Fini che portano in carcere i clandestini che non hanno rispettato l’ordine di espulsione. Gente che di sicuro non è pericolosa. A leggere i dati ufficiali, l’anno scorso sono stati 11.500 gli extracomunitari che sono passati per il carcere. E molti di più diventeranno in futuro perché è tipica materia di reiterazione. Eppure pochi sanno che negli Stati Uniti, dove c’è un enorme problema di immigrazione clandestina, con il loro sano pragmatismo, non hanno mai pensato di mettere i clandestini in carcere. Ovvio: costa molto meno riaccompagnarli a casa che tenerli in cella. A proposito, un altro dato ufficiale: ogni detenuto costa allo Stato 3500 euro».
Un’altro fermo oppositore alla proposta di indulto è l’ex Pubblico Ministero Antonio Di Pietro. Scagliato come un macigno sul capo del Ministro delle Infrastrutture è arrivato l’editoriale di Liberazione firmato da Rina Gagliardi dal titolo esplicito: “E’ Di Pietro la vera “mina vagante”. Il giornale del Partito della Rifondazione Comunista da sfogo alla sua insofferenza verso l’atteggiamento del partito dell’ex pm: «L’Italia dei Valori sta portando avanti scelte che destabilizzano, nei fatti e forse anche nelle intenzioni, l’esecutivo». E rincara la dose marcando un atteggiamento d’«inflessibilità giudiziaria che sconfina nell’accanimento giustizialista». Ma Di Pietro non ci sta a quello che per lui risulta come un patto sciagurato tra l’Unione e Forza Italia (che inserisce nel provvedimento d’indulto anche i reati finanziari e quelli contro la pubblica amministrazione): quello che invece Europa, l’organo della Margherita, tiene a precisare di trattarsi di «un accordo non “inciucio” sull’indulto», e si prepara a sospendere la sua attività di governo per manifestare domani davanti a Montecitorio per ribadire il suo «dissenso da cittadino verso un atto politicamente scorretto».
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Thursday, July 20, 2006

Fuerza Priscila! Fuerza México!

Nella notte del 23 luglio nella città di Los Angeles in California ci sarà l’attesa incoronazione di Miss Universo. Il concorso, che è attualmente gestito dal magnate americano Donald Trump, è stato vinto lo scorso anno da Natalie Glebova. L’Italia in questa manifestazione, nata nel lontano 1952, si è distinta con due buoni piazzamenti al secondo posto: il primo nel 1960 con Daniela Bianchi e nel 1987 con Roberta Capua. Quest’anno tra le aspiranti al titolo di Miss Universo una in particolare riscuote il mio interesse; è la magnifica bellezza messicana Priscila Perales (nella foto). Priscila ha 23 anni ed è nata a Monterrey: la città che sorge nel nord del Messico. Aspetta l’appoggio dei suoi connazionali visto che nella città californiana il numero degli immigrati messicani è molto ellevato. Tra i suoi interessi dice di preferire il leggere, lo scrivere, praticare jogging, cucinare e anche i rigeneranti incontri conviviali con tutta la sua famiglia. Il suo sogno per il futuro è quello di condurre un programma televisivo attraverso il quale poter educare e stimolare gli spettatori con argomenti che toccano la cultura generale, i diritti umani, la sessualità e la salute. In questi giorni l’abbiamo vista sfilare anche con un abito molto scenografico che simboleggia, secondo la tradizione Maya, la sacerdotessa giaguaro: una donna eletta dagli dei per essere la loro ambasciatrice, ed il cui sangue era considerato come seme che porta al paese prosperità ed abbondanza. Ci assicura di non aver subito nessun ritocco chirurgico, e noi non possiamo che credergli, ma che il tutto è frutto di una sana dieta e di una quotidiana attività fisica. E’ una ragazza ambiziosa e sicura di sé, e confessa: “Ero timida e tranquilla, ma molto osservatrice e riflessiva. Il mio ottimismo e la mia fede in Dio mi hanno portato molto lontano”. In una intervista rilasciata al Primiera Hora prima di raggiungere Los Angeles possiamo leggere delle dichiarazioni che ritraggono una ragazza impegnata ed interessata al futuro del proprio paese. Priscila critica la proposta di legge sull’immigrazione del rappresentante repubblicano al Congresso degli Stati Uniti d'America Tom Tancredo che includerebbe l’arresto e la condanna per le persone che attraversano la frontiera dal Messico verso gli Stati Uniti d'America, e la costruzione di un muro nelle stesse zone di confine. Con pacatezza e serietà afferma che questa proposta di legge: “È qualcosa di rude in quanto gli immigranti non sono criminali. Semplicemente essi cercano un'opportunità di lavoro. Quello, che è chiaro, è il fatto che si violino delle leggi, e su questo sono d’accordo, ma esistono anche i diritti umani, ed il diritto di lavorare è fondamentale. Prevale sempre il diritto di lavorare davanti alla legge, perché la legge è molto fredda". Nella stessa intervista confessa la piena fiducia nell’operato del Presidente messicano Felipe Calderón. Spera che il nuovo leader possa ideare un piano di crescita sociale basato su nuovi posti di lavoro, e continua: “La soluzione sta in Messico, non sta negli Stati Uniti. Credo che la cosa migliore sia continuare a generare nuovi posti di lavoro. Investire più in Messico, promuovere più il Messico. Abbiamo tutte le cose necessarie per uscire a testa alta, ed abbiamo la cosa più importante, abbiamo le risorse umane, persone che vogliono lavorare, la nostra gente è molto operosa, molto tenace. Credo che questa sia la vera immagine che gli altri devono avere di noi e non l’immagine stereotipata del popolo messicano come gente che immigra solamente”. Da 15 anni il titolo non va ad una bellezza messicana, infatti era il 1991 quando Lupita Jones sbaragliò la concorrenza e venne incoronata Miss Universo. Che il 2006 possa essere l’anno del ritorno di una ragazza messicana sul trono della più bella dell’universo è la mia accorata speranza. La bellezza armoniosa ed elegante di Priscila non ha nulla da temere al confronto con le altre pretendenti al titolo. Io sostengo con vigore questa deliziosa ragazza che è un palese prodigio della natura. Fuerza Priscila! Fuerza México!
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Wednesday, July 19, 2006

Una delle voci del novecento italiano

STEFANI, Mario. Nato a Venezia il 4 agosto 1938, m. a Venezia il 4 marzo 2001. Laureato in lettere con una tesi sull’Epistolario di Pietro Aretino, lavorò all’Università di Urbino nell’équipe italianistica del prof. Neuro Bonifazi. Fu tra i collaboratori del Gazzettino, dell’Osservatore politico letterario, dell’Arena e del Resto del Carlino. Ottenne vari riconoscimenti e premi tra i quali: il primo premio Bergamo di poesia per il libro Elegie Veneziane. Il premio Presidenza del Consiglio dei Ministri, il premio Gabicce, il Milano, l’Abano. E’ stato finalista più volte al Gatti e al Viareggio; con Il poeta assassino ha ricevuto il premio Taormina. Pubblicò: Desiderio della vita (1960), curato da Diego Valeri; Giorno dopo giorno (1961); Poesie scelte (1962), con un ritratto dell’autore di Virgilio Guidi; La speranza avara (1967); Come el vento ne la laguna (1968), con una prefazione di Cesco Baseggio; Il male di vivere (1968), con una prefazione di Aldo Palazzeschi; Un poco de tuto (1969), con una prefazione di Diego Valeri. Il 23 aprile 1960 Giaovanni Spadolini ed Indro Montanelli scelsero per il Corriere della Sera la poesia: Venezia more. La stessa poesia comparirà in Italia ’70 (1971); Libertà del prigioniero (1970), con una prefazione di Giuseppe Longo; Elegie veneziane (1971), con una prefazione di Giovanni Titta Rosa. Nel 1973 Roberto Micconi musicò tre liriche di S. le quali vennero eseguite anche al Conservatorio di Musica Benedetto Marcello di Venezia. Poesie a un ragazzo (1974), con una prefazione di Diego Valeri e un ritratto dell’autore di Giorgio de Chirico. La poesia Venezia more nel 1977 viene inserita in Progetto uomo, testo per la IV elementare; Il poeta assassinato (1980), con un ritratto dell’autore di Eugène Dragutescu e con la prefazione di Virgilio Guidi; Epigrammi (1981), con una prefazione di Guglielmo Gigli e disegni di Roberto Joos. Nel 1982 anche la critica d’oltre Manica gli tributa un importante riconoscimento: No other Goods, 55 poems trnslated by Anthony Reid, with linouts by Martin Pitts. A debito della vita (1984), con prefazione di Giovanni Crovato, Carlo della Corte, Mario Picchi, Giovanni Raboni, testimonianze di Carlo Batocchi, Sandro Penna, Andrea Zanzotto. S. si concede anche al racconto: A tavola con Margherita (1986); Torte eccellenti e viziose virtù (1987); Metamorfosi di un cane ed altri racconti (1988); Poesie erotiche (1988); Poesie (1960-1988) (1989); Nel 1989 Francesca Zambon si laurea in Lettere all’Università Ca’ Foscari di Venezia con una tesi dal titolo: A debito della vita. Un poeta contemporaneo: Mario Stefani. Nel 1989 il Sindaco di Venezia Antonio Casellati, porta la poesia Venezia More, tradotta in francese con un disegno di Ugo Pratt in un volantino a Parigi, contro l’Expo. Nel febbraio dello stesso anno la rivista Topolino lo inserisce nella storia Pippo, poeta contemporaneo dove S. copre il ruolo del Presidente della poesia strampalata. Per più antiche memorie (1990); Acque di laguna (1991). La sua poesia compare nella antologia La mano nella carne (1993), con prefazione di Dario Bellezza; Se Venezia non avesse il ponte, l’Europa sarebbe un’isola (1994); Gazzella del mio cuore (1995), con disegni di Giampiero Cudin; Vino ed eros (1996); Versi senza maschera (1997); Poesie segrete (1998), con prefazione di Giuseppe Turroni. Nel 2000 alla Fondazione Ugo e Olga Levi di Venezia venne messa in scena la lirica Ostaria musicata da Marc Konhauser. Una solitudine inquieta (2000). S. si tolse la vita nel suo appartamento veneziano il 4 marzo 2001, nei giorni seguenti delle mani anonime scrissero per la città una frase del poeta: “Solitudine non è essere soli è amare gli altri inutilmente”. Nello stesso anno venne pubblicata postuma la raccolta di versi: Una quieta disperazione. Nel 2002 presso la Fondazione Querini Stampalia venne costituito un fondo intitolato allo stesso S., tale fondo è costituito da circa 6800 volumi provenienti dalla biblioteca personale del poeta, 16 targhe legate alla sua attività culturale, 26 fra dipinti e opere grafiche. Parte delle sue opere è stata tradotta in Gran Bretagna e negli Stati Uniti d'America.

Friday, July 14, 2006

O'Roscopo - Settimana dal 17 al 23 luglio

di Gastone Gastoni

AVRIETE

21.III - 20.IV
Un crescendo di emozioni: accertatevi di chiudere le finestre prima di accendere il gas.

TORRO

21.IV - 20.V
Le avete provate tutte: non vi rimane che l’autoerotismo.

GEMELLI

21.V - 21.VI
Decidetevi! Chi di voi due fa la donna?


CANTRO
22.VI - 22.VII
Ricordatevi che i soldi non sono tutto. Dimenticavo! Devo prenotare un tavolo per questa sera al Billionaire.

REONE
23.VII - 23.VIII
Prima della vostra esposizione al sole è consigliabile l’uso di fissante per pareti esterne: il botulino potrebbe sciogliersi.

ZOCCOLA
24.VIII - 22.IX
Tua madre! Attenti alle testate in pieno petto.

BIRILANCIA
23.IX - 22.X
La liposuzione non è un canotto a remi.

STORPIONE
23.X - 22.XI
Per animare le giornate al mare inscenate in pieno pomeriggio una crisi epilettica.

SANITARIO
23.XI - 21.XII
Se il vicino di ombrellone è troppo prestante per la vista di vostra moglie cercate di sottolinearne le movenze marcatamente omosessuali.

COPRICORNO
22.XII - 20.I
Se la vicina di ombrellone è troppo prestante per la vista di vostra moglie... indossate un paio di occhiali scuri.

ACCIAIO
21.I - 19.II
Cercate di piantare l’ombrellone vicino all’acqua: se per raggiungere la vostra postazione dovete trattenere per troppi secondi il fiato per ritrarre la pancia, mentre gli occhi dei bagnanti sono tutti rivolti verso di voi, potreste rischiare una sincope.

PESCHI
20.II - 20.III
Se la bagnina è una bellezza tipica da Baywatch, dite a vostro figlio di mirare alla vostra nuca, con moderata violenza con una boccia da giuoco, mentre voi fischiettando passate di fronte alla guardaspiaggia.
Copyright © 2006 by Aljosha Pasquali


Monday, July 10, 2006

Campioni del Mondo!

Berlino, 9 Luglio 2006 - Italia-Francia,Campionati del Mondo, finaleItalia-Francia 6-4 dcr (1-1 dts)

Reti: Zidane al 7' (rig.), Materazzi al 18'

Rigori: Pirlo (gol), Wiltord (gol), Materazzi (gol), Trezeguet ( -), De Rossi (gol), Abidal (gol), Del Piero (gol), Sagnol (gol), Grosso (gol)

Italia (4-2-3-1): Buffon; Zambrotta, Cannavaro, Materazzi, Grosso; Pirlo, Gattuso; Camoranesi, Totti (16' st De Rossi), Perrotta (16' st Iaquinta); Toni. All. Lippi

Francia (4-2-3-1): Barthez; Sagnol, Thuram, Gallas, Abidal; Makelele, Vieira (11' st Diarra); Ribery (10' pts Trezeguet), Zidane, Malouda; Henry (2' sts Wiltord). All. Domenech

Arbitro: Elizondo (Argentina)

Ammoniti: Zambrotta, Sagnol, Diarra, Malouda

Espulso: Zidane

Note: 69mila spettatori

Friday, July 07, 2006

Aljosha e Zinedine, separati alla nascita

Aljosha Pasquali (a sinistra) a Zinedine Zidane messi a confronto. Da molti, soprattutto in questi giorni dove il mondiale di calcio vede la nazionale italiana di Marcello Lippi e quella capitanata dall’étoile del calcio Zizou Zidane in diretta competizione per la vittoria della Coppa del Mondo, mi viene rimarcata una notevole somiglianza, che io mi limito a girare a voi lettori, tralasciando ogni mio superfluo commento. Permettetemi soltanto che io esprima la mia ammirazione per questo campione. Un leggero danzatore nel terreno di giuoco: elegante e raffinato, geniale ed imprevedibile. Imprevedibile come qualche sua irrequetezza sul terreno di giuoco. Soltanto novanta minuti, ci rimangono ancora, per poterlo ammirare mentre sicuramente ci delizierà con la sua arte sopraffina. E allora come non ricordare le parole, di un suo illustre compagno come Alessandro Del Piero, che ha rilasciato in questi giorni durante un’intervista: “E' un numero uno in assoluto. Con lui ho vissuto un periodo molto intenso, fatto di molte avventure e anche di amicizia. La stima che ho di lui va oltre quella per un magnifico giocatore”. Sarcastiche, ricordo le parole dell’Avvocato Gianni Agnelli che lo bollò come giocatore più divertente che utile. Lascerà il calcio giocato dopo la finale di Berlino, questa è la sua decisione e noi la rispettiamo; anche se vorremmo, senza riserve, chiedergli di ripensarci. Lasciare a 34 anni, e all’apice di una carriera costellata da vittorie, forse è la scelta migliore. Lontano è quel 1988 quando a sedici anni esordì nella compagine del Cannes, lontano è quel suo esordio nella nazionale transalpina, datato 1994, dove entrato nel secondo tempo gonfiò la rete per due volte in soli 17 minuti. Il tempo scorre inesorabile lasciando al ricordo, e solo a lui, le splendide gesta di quei geni, come amava chiamare il calcio Gianni Brera, dell’arte pedatoria.
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Thursday, July 06, 2006

12 novembre 2003 - Per non dimenticare

ARCHIVIO - “Sgomento esecrezione, orrore sono questi i sentimenti che come me provano tutti gli italiani. L’Italia è in lutto, questi attentati contro gli Stati Uniti colpiscono e offendono l’intera comunità internazionale. Richiedono una lotta senza quartiere contro il terrorismo, sappiamo di difendere in questo modo i valori che sono alla base della civiltà e della pacifica convivenza tra i popoli. I popoli liberi devono essere uniti e compatti nella risposta a questo atto di guerra contro il mondo civile.” Sono queste le parole nel nostro Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi che seguirono a poche ore di distanza lo schianto degli aerei di linea, dirottati dai terroristi kamikaze, contro le torri del Word Trade Center di Manhattan a New York, contro il Pentagono, e del quarto velivolo dirottato e precipitato vicino a Pittsburgh in Pennsylvania.Oggi in una giornata di novembre le notizie e le immagini che ci giungono dall’Irak scuotono ed indignano il mondo intero. Nella città di Nassirya, dove opera il contingente italiano che fa capo all’operazione di pace “Antica Babilonia”, alle ore 10.40 locali (le 08.40 in Italia) un attacco kamikaze, di inaudita violenza, viene sferrato nei confronti del Comando italiano. Il bilancio è raccapricciante: uccisi dodici Carabinieri, cinque militari dell’Esercito italiano, due civili italiani, nove civili iracheni tra i quali quattro bambini, inoltre una ventina di italiani e molti altri iracheni feriti.Un dolore lancinante ha percorso l’intera penisola, un dolore che ci aveva accompagnato quel 11 settembre 2001. Una sofferenza scaturita da una grave offesa allo spirito civile dell’intera comunità internazionale. Oggi come ieri le parole del nostro Capo dello Stato risuonano come un invito a non sentirci intimiditi dalle minacce del terrore. Esse ci richiamano alla coesione contro un obiettivo comune: sradicare il terrorismo. Le menti folli e deviate di chi incita ad eseguire questi massacri, devono scontrarsi e dovranno sempre imbattersi, con gli ideali che fondano i paesi civili: libertà, democrazia, giustizia e tolleranza; la pazzia contro la ragione.Stefano Folli sulle colonne del Corriere della Sera ha scritto: “I bambini iracheni dilaniati dalla stessa bomba che ha spezzato la vita di diciotto italiani sono un monumento all’indegnità morale del fondamentalismo”. Non c’è proprio nient’altro da aggiungere a questo ennesimo atto di guerra al mondo civile.
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Wednesday, July 05, 2006

Lettera a Sergio Romano

ARCHIVIO - Chiarissimo Prof. Sergio Romano, il Signor Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi con il suo in­stancabile viaggio nella memoria storica è per la mia giovane generazione un momento d’incomparabile educazione morale e civile.Quella educazione così cara a Giuseppe Mazzini che il Signor Presidente con il Suo esempio mi aiuta a ricordare: “La patria non è un territorio; il terri­torio non è che la base. La patria vera è l’idea che sorge su quello; è il pen­siero d’amore, il senso di comunione che stringe in uno tutti i figli di quel ter­ritorio”. Un idem sentire che attraverso l’articolo di Oriana Fallaci sugli attac­chi terroristici dell’undici settembre, quello da Lei scritto sul Corriere di do­menica sette ottobre, e dalle lettere che la redazione ha ricevuto, ne danno piena ed importante espressione.Giuseppe Mazzini diceva che: “L’umanità è come un corpo, di cui le na­zioni sono le membra: ogni nazione trova nell’idea di patria l’espressione dei suoi valori che come tali, devono accordarsi con i fini e gli interessi di tutta l’umanità”. In nome di quei principi universali che sono: il rispetto della vita e della persona umana, della pacifica convivenza dei popoli, delle culture e delle fedi, si deve scorgere e riconoscere nella nostra bandiera le ragioni, come afferma il nostro Presidente della Repubblica, che: “Devono indurci a lottare per la libertà, la democrazia e la giustizia.Io spero vivamente che dalle “istituzioni di alta cultura”, come recita la nostra Carta Costituzionale, s’inizi ad esporre in modo dignitoso e rispettoso il nostro Tricolore. Ricordando ai Magnifici Rettori quello che afferma il no­stro Presidente della Repubblica: “Libertà significa condividere valori co­muni, istituzioni comuni, avere consapevolezza insieme dei propri diritti e dei propri doveri verso gli altri e verso la “res publica”; devono rammentare che il nostro Tri­colore non è: “Un drappo stinto e sporco che hanno appeso a un asta per obbedire ad una disposizione ministeriale o per compiacere un vecchio e pa­terno Presidente della Repubblica”, come Lei scrive, ma esso è una realtà che appartiene a tutti noi, ed in quanto tale è vita, perché in quella stoffa pulsa ancora il cuore di chi con la propria esistenza terrena ci ha consegnato la libertà che c’impegna, quest’ultima, ad affermare in Europa e nel Mondo i diritti dell’uomo.La ringrazio ancora per l’articolo che ha scritto sul Corriere della Sera.
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Tuesday, July 04, 2006

Toni Zarpellon: l'armonioso sentiero della ricerca

Ho sfogliato, con fervido piacere, il volume nel quale è raccolta la produ­zione artistica del biennio 2004 – 2005 del pittore Toni Zarpellon .Mi ristora, come un viandante che prende riparo dagli scrosci d’acqua di un temporale settembrino, il varcare la soglia d’un verziere dove la familia­rità di scorci utoici mi rende ammaliato e compiaciuto; è un rina­sci­mento della Natura che si abbevera da una sconosciuta sorgente e si ali­menta e rigermoglia da essa. L’armonioso e candido sentiero della ricerca, com’io mi permetto di nominarlo, nella sua Spazio mentale (2005) c’invita a gettare sul verde prato le nostre vesti e cammi­nando scalzi a percorrerlo sin oltre la collina dove qualche cosa d’altro ci at­tende: insomma una metamorfosi dell’uomo in natura; una sorta di inverso passaggio, ma dalle medesime ri­sultanze, che le Cave di Rubbio si eleggono a prodigiose interpreti: la roccia si fa carne è energia e ha parti vi­tali.Il tutto è un’unica concentrazione alchemica con il quesito che alberga nel Volto di donna (2005): dove lo sguardo contratto e pensoso s’intreccia indissolu­bilmente con il segno vorticoso delle matite colorate, dove anch’esso sembra la metafora di una riflessione inquieta in quanto concita­zione affollata d’idee.La risposta dell’interrogativo: “Cosa vuol dire esserci?”, sembra trapelare senza indugio dalla intera sua produzione presente e passata volta alla ri­cerca, all’investigazione, allo spingersi oltre. La natalità dell’approccio: dove ogni cosa viene osservata con curioso stupore ed elaborata come proiezione del proprio essere, appare una condizione no­dale ed irri­nunciabile: spogliarsi delle sovrastrutture collettive per riscoprire quello che già si conosce.In una morte del sapere atrofico, esso cagione d’imprudente cecità, sem­bra esserci il nettare di una rinascenza individuale: trovare nella condizione originale il limo che genera fertilità; la Natura ricrea l’Uomo per­ché parte di essa. L’Umiltà allora sembra essere l’atteggiamento attraverso il quale la Testa esplosa (1981) può iniziare la sua lenta ricomposizione, e la Natura accompagna questa resurrezione individuale con le sue stagioni, con i suoi giorni e con le sue notti, con i suoi profumi ed i suoi colori.
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Monday, July 03, 2006

Lycaste

Postfazione di Mario Stefani

Diceva Oscar Wilde ne: Un marito ideale, che: “Essere naturali è una posa così difficile da mantenere”. Aljosha Pasquali è nelle sue poesie, è oltre che naturale, disarmante, per un certo candore insito in esse. Non che non ci sia una consapevolezza della poesia nel verso, della condizione amara di vivere ogni giorno, con tutto il peso che questa affermazione comporta.Ricordo: “Frugai nei detriti del tempo/Lasciati dal vostro scialacquare/Mentre voi incuri/Dormivate al gelo dell’indifferenza”. Ed ha tutte le corde la sua cetra, perché passa dall’invettiva al canto trasognato e puro: “E la lieve voce del vento/Intonava una sublime musica/E da lontano una voce a me conosciuta/Salutava con gioviali sussulti... “Così passa al verso deciso e corrucciato, quasi invettiva: “Non odo trasparire l’affilato stelo/trafigge l’espressione/che caduta al margine/profuma l’agghiacciante reo/Cortei di avidi meschini…” E quando il verso si fa “cattivo”, diventa di significato più oscuro, più misterioso, quasi profetico alla Holderlin.I temi del suo poetare sono classici, il desiderio d’amare, la disillusione per la vita e i doni che essa offre, la morte come riflessione pensosa di una condizione umana, e la simbolicità delle poesie viene espressa anche dall’indice e dal posto che dette poesie occupano nella consecuzialita dei sentimenti esposti: 5756- 1996, poi Luco... il bosco sacro dei Romani, poesia sviluppata secondo argomenti, Glamour, sensazioni verso la donna e la femminilità, e poi Una trasversalità, dove c’è il bisogno di distaccarsi dal verso, un bisogno di essere e non essere, in un apparire che va oltre il sembiante e il visibile.C’è il dire e il non dire della parola, quasi affresco, immagine di un animo che vuole confessarsi con pudore. Così il poeta: “Soffermi lo sguardo gustoso dolciume/le acque dal lago son’ olio/inspiro ad una ad una l’essenze vaporose/al tatto inconfondibile fresco m’induci/senza lacca al vento come le rondini/sciolti presagi d’un portale/che s’apre innanzi”. Lo scarto del verso, in ultima, si fa strano, imprevedibile, originalissimo. E di sapore improvviso classico, quasi uno squarcio tiepolesco, appaiono versi: “A me rivolta/S’incammina con passi eleganti/In compagnia di una bianca sporta/Se ne va su”. Un verso leggero, anzi lieve ma profondissimo e pieno di intime musicalità, di echi, di sapori antichi. Insomma Pasquali ci fa sembrare attraverso la sua poesia degna di essere vissuta la vita, interessante, curiosa nella sua quotidianità, mai noiosa, alettante, e di ciò lo ringraziamo, perché senza la sua parola magica, non ne saremo tanto sicuri.

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Sunday, July 02, 2006

Biografia

PASQUALI, Aljosha. N. a Venezia l'8 giugno 1973. Poeta e creativo italiano. La sua natura poliedrica, che lo porta a misurarsi in vari ambiti dell'espressione artistica, lo rende uno spirito inquieto. Dopo aver seguito gli studi professionali compie una apassionata ed avida ricerca umanistica da autodidatta. Ha svolto numerosi lavori: operaio, garzone di bottega, assistente restauratore, uscere. Nel 1988 P. conosce e frequenta il poeta Mario Stefani con il quale rimane in contatto fino alla sua prematura scomparsa. Nel 1996 collabora con Albert Gardin, suo primo editore, alla illustrazione Gioco indipendenza della Padania- Primo gioco Padano, risalgono allo stesso anno alcune vignette di satira politica. Nel 1998 a spese del padre, pubblica la sua prima raccolta poetica: Lycaste (1990-1996). Nel 1999 intraprende gli studi musicali nella classe di canto lirico presso il Conservatorio di Musica Benedetto Marcello di Venezia per proseguirli privatamente; nel frattempo compone una Sonata per pianoforte in Do maggiore : Alessia Op. I. Sono questi gli anni in cui P. incontra numerosi cantanti lirici, musicisti, compositori, ma anche disegnatori e fotografi. Nel 2004 ha il suo primo incontro con il pittore Toni Zarpellon con il quale stringe una profonda amicizia. Il 2005 è l'anno dell'esordio nel cortometraggio con due brevi documentari dei quali cura la direzione ed il montaggio: Air, e Venice. Nel 2006 cura la ideazione e la progettazione grafica di due manifesti di importanti eventi svoltisi a Venezia: il convegno internazionale di studi su Il flauto Magico di W. A. Mozart e la presentazione del libro Doping e l'Unione Europea di Pietro Paolo Mennea. Nello stesso anno su commissione della Associazione Italiana Arbitri sezione di Mestre crea il nuovo logo. Nel 2006 un suo progetto viene scelto per la realizzazione di una moneta commemorativa che viene coniata nell’ottobre dello stesso anno. Riviste e quotidiani si sono interessati al suo lavoro come: l'Avanti!, il Corriere della Sera, Italia Oggi, Il Messaggero, L’Opinione.